Fin dall'inizio della rivoluzione industriale, le macchine e altre forme inanimate di energia sono state usate per far crescere la produzione e ridurre il fabbisogno di lavoro per la realizzazione dei prodotti.
Già negli anni Ottanta del XIX secolo, imprese come American Tobacco Company, Quaker Oats, Pillsbury, Diamond Match, Campbell Soup, Procter&Gamble, H.J. Heinz e Eastman Kodak iniziarono a sperimentare in produzione macchine a «processo continuo».
Tali macchine richiedevano la presenza di pochissima manodopera e realizzavano volumi enormi di beni più o meno automaticamente."
Cit. da "La fine del lavoro" di Jeremy Rifkin - 1995
(Nuova edizione Oscar Mondadori 2004)
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