"Per alcuni – soprattutto scienziati, progettisti e imprenditori – un mondo senza lavoro segnerà l'inizio di una nuova era nella quale gli esseri umani saranno liberati, nel lungo periodo, dalla fatica fisica e dalla ripetizione compulsiva di gesti automatici.
Per altri la società senza lavoro lascia trasparire l'immagine di un futuro desolato di disoccupazione di massa e di impoverimento globale, caratterizzato da crescente disagio e disordine sociale.
Su un solo punto entrambe le parti concordano: stiamo, in effetti, entrando in una nuova epoca storica, nella quale le macchine sostituiscono progressivamente gli esseri umani nei processi di fabbricazione e di movimentazione delle merci e nella fornitura di servizi."
Cit. da "La fine del lavoro" di Jeremy Rifkin - 1995
(Nuova edizione Oscar Mondadori 2004)
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